Il saggio è contenuto in un libro pubblicato in occasione della mostra “Roberto Segoni Virtuosismo” tenutasi a Santa Croce sull’Arno nel maggio 2003, presso Villa Pacchiani. Partendo dalla considerazione che Roberto Segoni aveva del progettista, - inteso non solo come disegnatore e ideatore di forme, ma anche come persona in grado di seguire il processo di evoluzione e di ingegnerizzazione di un prodotto, di indirizzarne le scelte di fattibilità, e quindi di individuare i trend giusti e addirittura di determinarli ed orientarli in modo strategico -, questo saggio vuole sottolineare la sua “spontanea” abilità come grafico, che ideava o guidava i suoi allievi nella progettazione di loghi, depliantes, cataloghi e copertine di riviste specialistiche. Segoni asseriva infatti che se un progettista non si abitua a trasferire saperi e conoscenze fra più campi e non "si elasticizza o non si flessibilizza" in attività congeniali e omogenee come modo di intervenire, ma eterogenee come tipo di prodotto, non si realizza interamente: il principio della flessibilità, come spesso lui ribadiva, consente di evitare quelle inerzie che sono dannose per chi deve progettare.
Lezioni di grafica / Elisabetta Benelli. - STAMPA. - (2003), pp. 13-14.
Lezioni di grafica
BENELLI, ELISABETTA
2003
Abstract
Il saggio è contenuto in un libro pubblicato in occasione della mostra “Roberto Segoni Virtuosismo” tenutasi a Santa Croce sull’Arno nel maggio 2003, presso Villa Pacchiani. Partendo dalla considerazione che Roberto Segoni aveva del progettista, - inteso non solo come disegnatore e ideatore di forme, ma anche come persona in grado di seguire il processo di evoluzione e di ingegnerizzazione di un prodotto, di indirizzarne le scelte di fattibilità, e quindi di individuare i trend giusti e addirittura di determinarli ed orientarli in modo strategico -, questo saggio vuole sottolineare la sua “spontanea” abilità come grafico, che ideava o guidava i suoi allievi nella progettazione di loghi, depliantes, cataloghi e copertine di riviste specialistiche. Segoni asseriva infatti che se un progettista non si abitua a trasferire saperi e conoscenze fra più campi e non "si elasticizza o non si flessibilizza" in attività congeniali e omogenee come modo di intervenire, ma eterogenee come tipo di prodotto, non si realizza interamente: il principio della flessibilità, come spesso lui ribadiva, consente di evitare quelle inerzie che sono dannose per chi deve progettare.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.