Il saggio esamina l’evoluzione del pensiero del famoso umanista eterodosso del Cinquecento Celio Secondo Curione, passato da una piena adesione al calvinismo e da un’attiva azione propagandistica in favore di esso (soprattutto mediante le sue celebri raccolte di pasquinate) all’apologia della tolleranza in contrapposizione a Calvino dopo l’esecuzione capitale a Ginevra, nel 1553, del medico spagnolo antitrinitario Miguel Servet. La condanna, voluta da Calvino, segnò uno spartiacque nella cultura europea dell’età moderna, ponendosi all’origine del dibattito sulla libertà di fede e la tolleranza religiosa. Curione ne fu un protagonista attraverso la sua famosa opera De amplitudine beati regni Dei dialogi sive libri duo (1554), in cui dimostrò filosoficamente e sulla base dei testi biblici la latitudine della salvezza di Dio contro la concezione esclusivista della predestinazione divina, posta da Calvino a fondamento della sua visione teologica, pur non rinunziando all’idea di un decreto del Padre. La priorità assegnata da Curione alla ragione e all’azione dello Spirito nell’uomo nella concezione della fede, in luogo dell’adesione a dogmi, lo portò ad estendere la salvazione all’intera umanità, inclusi, per la prima volta, gli amerindi.
Da Calvino contro Calvino. Celio Secondo Curione e il "De amplitudine beati regni Dei dialogi sive libri duo" / Lucia Felici. - STAMPA. - (2011), pp. 385-403.
Da Calvino contro Calvino. Celio Secondo Curione e il "De amplitudine beati regni Dei dialogi sive libri duo"
FELICI, LUCIA
2011
Abstract
Il saggio esamina l’evoluzione del pensiero del famoso umanista eterodosso del Cinquecento Celio Secondo Curione, passato da una piena adesione al calvinismo e da un’attiva azione propagandistica in favore di esso (soprattutto mediante le sue celebri raccolte di pasquinate) all’apologia della tolleranza in contrapposizione a Calvino dopo l’esecuzione capitale a Ginevra, nel 1553, del medico spagnolo antitrinitario Miguel Servet. La condanna, voluta da Calvino, segnò uno spartiacque nella cultura europea dell’età moderna, ponendosi all’origine del dibattito sulla libertà di fede e la tolleranza religiosa. Curione ne fu un protagonista attraverso la sua famosa opera De amplitudine beati regni Dei dialogi sive libri duo (1554), in cui dimostrò filosoficamente e sulla base dei testi biblici la latitudine della salvezza di Dio contro la concezione esclusivista della predestinazione divina, posta da Calvino a fondamento della sua visione teologica, pur non rinunziando all’idea di un decreto del Padre. La priorità assegnata da Curione alla ragione e all’azione dello Spirito nell’uomo nella concezione della fede, in luogo dell’adesione a dogmi, lo portò ad estendere la salvazione all’intera umanità, inclusi, per la prima volta, gli amerindi.File | Dimensione | Formato | |
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