Maurizio Agamennone, Ventidue loop di Richard Foreman, “in morte del comunismo”, in Studi di storia dello spettacolo. Omaggio a Siro ferrone, a cura di S. Mazzoni, Le Lettere, Firenze, 2011: 683-694. Il saggio prende in esame i ventidue loop musicali che il drammaturgo americano Richard Foreman ha elaborato per il suo spettacolo Now That The Communism Is Dead My Life Feels Empty, rappresentato nel gennaio 2001 presso l’Ontological –Hysteric Theater at St Mark’s in New York. Se ne analizzano: a) le durate parziali, b) l’ordine delle occorrenze, c) la disposizione nel testo, d) le connotazioni musicali. Ne emerge un quadro di grandi capacità artgianali, nella scritttura di Foreman, espresse nell’uso di tecnologie disparate, per episodi musicali di durata brevissima: costruiti su una efficace relazione figura/sfondo, i loop dello spettacolo costituiscono ulteriore esito di una complessa evoluzione del drammaturgo americano, avvezzo a manipolare suoni diversi con procedure analogiche fin dall’inizio della sua carriera. In particolare, la cifra musicale dei loop appare estremamente diversificata, con una esplosione multi-stilistica formidabile, in un assetto di prevalente matrice minimalista.
Ventidue loop di Richard Foreman, "in morte del comunismo" / M.Agamennone. - STAMPA. - (2011), pp. 683-694.
Ventidue loop di Richard Foreman, "in morte del comunismo"
AGAMENNONE, MAURIZIO
2011
Abstract
Maurizio Agamennone, Ventidue loop di Richard Foreman, “in morte del comunismo”, in Studi di storia dello spettacolo. Omaggio a Siro ferrone, a cura di S. Mazzoni, Le Lettere, Firenze, 2011: 683-694. Il saggio prende in esame i ventidue loop musicali che il drammaturgo americano Richard Foreman ha elaborato per il suo spettacolo Now That The Communism Is Dead My Life Feels Empty, rappresentato nel gennaio 2001 presso l’Ontological –Hysteric Theater at St Mark’s in New York. Se ne analizzano: a) le durate parziali, b) l’ordine delle occorrenze, c) la disposizione nel testo, d) le connotazioni musicali. Ne emerge un quadro di grandi capacità artgianali, nella scritttura di Foreman, espresse nell’uso di tecnologie disparate, per episodi musicali di durata brevissima: costruiti su una efficace relazione figura/sfondo, i loop dello spettacolo costituiscono ulteriore esito di una complessa evoluzione del drammaturgo americano, avvezzo a manipolare suoni diversi con procedure analogiche fin dall’inizio della sua carriera. In particolare, la cifra musicale dei loop appare estremamente diversificata, con una esplosione multi-stilistica formidabile, in un assetto di prevalente matrice minimalista.File | Dimensione | Formato | |
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