L’esistenza di una stretta corrispondenza tra l’uso delle risorse energetiche disponibili nelle diverse fasi storiche dell’industrializzazione, l’evoluzione tecnologica dei sistemi di comunicazione e l’affermarsi di nuovi modelli di organizzazione urbana e territoriale è un’evidenza empirica riscontrabile in tutte le regioni industrializzate. Una nuova ondata di industrializzazione ha preso recentemente avvio sotto il pungolo della sostenibilità e la duplice spada di Damocle del cambiamento climatico e del «picco petrolifero». Di fronte a queste minacce, che spingono verso la diversificazione energetica e la ricerca di nuovi equilibri tra consumi e risorse, il tema dello scadimento generale delle condizioni ambientali e di vivibilità delle aree urbane congestionate dal traffico, presente nelle agende dei governi nazionali e locali già dagli anni '60, ha assunto una nuova centralità nel dibattito internazionale, in ragione degli effetti cumulativi ottenibili da un ricorso generalizzato a misure di contenimento della domanda e di qualificazione dell’offerta nel campo della mobilità urbana. La questione città-trasporti si pone quindi oggi in termini mutati rispetto al passato: se e in che modo, usando come leva il governo della mobilità attraverso la combinazione di innovazione tecnologica, pianificazione e gestione, sia possibile orientare il futuro degli insediamenti verso forme di organizzazione più sostenibili e «resilienti» ai mutamenti ambientali e socio-economici che si profilano all’orizzonte.
La città ed i trasporti: analisi e politiche per limitare i consumi da autotrazione e migliorare la qualità degli insediamenti / F. Alberti. - STAMPA. - (2012), pp. 51-76.
La città ed i trasporti: analisi e politiche per limitare i consumi da autotrazione e migliorare la qualità degli insediamenti
ALBERTI, FRANCESCO
2012
Abstract
L’esistenza di una stretta corrispondenza tra l’uso delle risorse energetiche disponibili nelle diverse fasi storiche dell’industrializzazione, l’evoluzione tecnologica dei sistemi di comunicazione e l’affermarsi di nuovi modelli di organizzazione urbana e territoriale è un’evidenza empirica riscontrabile in tutte le regioni industrializzate. Una nuova ondata di industrializzazione ha preso recentemente avvio sotto il pungolo della sostenibilità e la duplice spada di Damocle del cambiamento climatico e del «picco petrolifero». Di fronte a queste minacce, che spingono verso la diversificazione energetica e la ricerca di nuovi equilibri tra consumi e risorse, il tema dello scadimento generale delle condizioni ambientali e di vivibilità delle aree urbane congestionate dal traffico, presente nelle agende dei governi nazionali e locali già dagli anni '60, ha assunto una nuova centralità nel dibattito internazionale, in ragione degli effetti cumulativi ottenibili da un ricorso generalizzato a misure di contenimento della domanda e di qualificazione dell’offerta nel campo della mobilità urbana. La questione città-trasporti si pone quindi oggi in termini mutati rispetto al passato: se e in che modo, usando come leva il governo della mobilità attraverso la combinazione di innovazione tecnologica, pianificazione e gestione, sia possibile orientare il futuro degli insediamenti verso forme di organizzazione più sostenibili e «resilienti» ai mutamenti ambientali e socio-economici che si profilano all’orizzonte.File | Dimensione | Formato | |
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