Un'analisi iconografica e iconologica di ritratti e autoritratti realizzati da Man Ray, André Breton, Salvador Dalì e Claude Cahun sia fotograficamente, sia mediante la tecnica del collage fotografico e del fotomontaggio. Per i surrealisti, fotografarsi e manipolare fotograficamente la propria immagine diventa un’imprescindibile esigenza espressiva, una frenesia collettiva, una sorta di cemento che ricompatta il gruppo intorno alle sfide creative con cui aveva tentato l’impossibile impresa di rivoluzionare la sfera pubblica e, al tempo stesso, quella privata. Le opere analizzate nella monografia consentono di riattraversare i grandi temi del surrealismo negli anni Venti e Trenta, quali ad esempio la passione per i "films d’épouvante" e per lo spiritismo (risvolti decadenti che Walter Benjamin avrebbe voluto espungere da un movimento che pure lo affascinava), la scoperta della scrittura automatica, l’interesse per le psicopatologie, l'impulso al mascheramento che moltiplica l’identità in un’infinita gamma di sfaccettature, e molti altri ancora.
Ritratti e autoritratti surrealisti. Fotografia e iconologia / A. Nigro. - STAMPA. - (2012), pp. 1-139.
Ritratti e autoritratti surrealisti. Fotografia e iconologia
NIGRO, ALESSANDRO
2012
Abstract
Un'analisi iconografica e iconologica di ritratti e autoritratti realizzati da Man Ray, André Breton, Salvador Dalì e Claude Cahun sia fotograficamente, sia mediante la tecnica del collage fotografico e del fotomontaggio. Per i surrealisti, fotografarsi e manipolare fotograficamente la propria immagine diventa un’imprescindibile esigenza espressiva, una frenesia collettiva, una sorta di cemento che ricompatta il gruppo intorno alle sfide creative con cui aveva tentato l’impossibile impresa di rivoluzionare la sfera pubblica e, al tempo stesso, quella privata. Le opere analizzate nella monografia consentono di riattraversare i grandi temi del surrealismo negli anni Venti e Trenta, quali ad esempio la passione per i "films d’épouvante" e per lo spiritismo (risvolti decadenti che Walter Benjamin avrebbe voluto espungere da un movimento che pure lo affascinava), la scoperta della scrittura automatica, l’interesse per le psicopatologie, l'impulso al mascheramento che moltiplica l’identità in un’infinita gamma di sfaccettature, e molti altri ancora.File | Dimensione | Formato | |
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