La città di Firenze costituisce, per l’immenso patrimonio artistico di cui è ricca, una sorta di “museo” a cielo aperto. Le opere d’arte e i grandi monumenti realizzati con le pietre affioranti per lo più nelle aree limitrofe alla città, sono da anni oggetto di studio sia da parte del Museo di Storia Naturale di Firenze che del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, impegnati nella caratterizzazione relativa ai materiali lapidei naturali e artificiali costituenti l’architettura cittadina. Le ricerche condotte possono essere suddivise in due periodi ben distinti: gli anni antecedenti il 1966, caratterizzati dagli studi geologici, mineralogici e petrografici di base, sulle formazioni geologiche di provenienza dei vari litotipi dell’area toscana e gli studi posteriori al 1966 (dopo l’alluvione di Firenze), rivolti non solo alla caratterizzazione litologica, ma anche alla conoscenza delle fenomenologie di degrado dei materiali e allo studio sui metodi di conservazione per il recupero delle Opere che erano state danneggiate dall’evento catastrofico dell’alluvione. Firenze, seppur involontariamente a causa di un evento distruttivo, si trovò in ambito italiano e mondiale, al centro di studi innovativi sulla conservazione delle opere d’arte per salvare gran parte delle sue ricchezze artistiche. I materiali utilizzati nell’architettura fiorentina, sono quindi strettamente legati, come in genere accade, alla posizione geografica della città e alla sua storia, caratterizzata come per tutte le città d’Europa, dal succedersi degli stili architettonici che hanno prodotto negli anni cambiamenti sostanziali del centro storico. Because of its immense artistic heritage, the city of Florence constitutes a kind of open-air “museum”. The works of art and great monuments created mainly with stones outcropping in the areas around the city have been studied for many years by the Museum of Natural History and the Department of Earth Sciences of the University of Florence in order to characterize the natural and artificial stone materials used in the city’s architecture. These studies can be divided into two distinct periods: the years before 1966, characterized by basic geological, mineralogical and petrographic studies of the geological formations that yielded the various lithotypes of Tuscany; the years after 1966 (after the Florence flood), aimed not only at lithological characterization but also at knowledge of the processes of deterioration of the materials and the study of conservation methods for recovery of the works damaged by the catastrophic deluge. In Italian and international circles, Florence found itself, albeit unintentionally because of the destructive event, at the centre of innovative studies on the conservation of art works aimed at saving most of its artistic wealth. Therefore, the materials used in Florentine architecture are closely linked to the geographical position of the city and to its history, characterized (like all European cities) by the succession of architectural styles that has produced substantial changes to the historical centre over the years.

La città di Firenze:un museo di litologia all'aperto- The city of Florence an open air lithology museum / E. Pecchioni; E. Cantisani; F. Fratini. - STAMPA. - (2012), pp. 245-267.

La città di Firenze:un museo di litologia all'aperto- The city of Florence an open air lithology museum.

PECCHIONI, ELENA;
2012

Abstract

La città di Firenze costituisce, per l’immenso patrimonio artistico di cui è ricca, una sorta di “museo” a cielo aperto. Le opere d’arte e i grandi monumenti realizzati con le pietre affioranti per lo più nelle aree limitrofe alla città, sono da anni oggetto di studio sia da parte del Museo di Storia Naturale di Firenze che del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, impegnati nella caratterizzazione relativa ai materiali lapidei naturali e artificiali costituenti l’architettura cittadina. Le ricerche condotte possono essere suddivise in due periodi ben distinti: gli anni antecedenti il 1966, caratterizzati dagli studi geologici, mineralogici e petrografici di base, sulle formazioni geologiche di provenienza dei vari litotipi dell’area toscana e gli studi posteriori al 1966 (dopo l’alluvione di Firenze), rivolti non solo alla caratterizzazione litologica, ma anche alla conoscenza delle fenomenologie di degrado dei materiali e allo studio sui metodi di conservazione per il recupero delle Opere che erano state danneggiate dall’evento catastrofico dell’alluvione. Firenze, seppur involontariamente a causa di un evento distruttivo, si trovò in ambito italiano e mondiale, al centro di studi innovativi sulla conservazione delle opere d’arte per salvare gran parte delle sue ricchezze artistiche. I materiali utilizzati nell’architettura fiorentina, sono quindi strettamente legati, come in genere accade, alla posizione geografica della città e alla sua storia, caratterizzata come per tutte le città d’Europa, dal succedersi degli stili architettonici che hanno prodotto negli anni cambiamenti sostanziali del centro storico. Because of its immense artistic heritage, the city of Florence constitutes a kind of open-air “museum”. The works of art and great monuments created mainly with stones outcropping in the areas around the city have been studied for many years by the Museum of Natural History and the Department of Earth Sciences of the University of Florence in order to characterize the natural and artificial stone materials used in the city’s architecture. These studies can be divided into two distinct periods: the years before 1966, characterized by basic geological, mineralogical and petrographic studies of the geological formations that yielded the various lithotypes of Tuscany; the years after 1966 (after the Florence flood), aimed not only at lithological characterization but also at knowledge of the processes of deterioration of the materials and the study of conservation methods for recovery of the works damaged by the catastrophic deluge. In Italian and international circles, Florence found itself, albeit unintentionally because of the destructive event, at the centre of innovative studies on the conservation of art works aimed at saving most of its artistic wealth. Therefore, the materials used in Florentine architecture are closely linked to the geographical position of the city and to its history, characterized (like all European cities) by the succession of architectural styles that has produced substantial changes to the historical centre over the years.
2012
9788866553182
9788866553199
Volume IV Le Collezioni Mineralogiche e Litologiche - Il Museo di Storia Naturale dell' Università degli studi di Firenze
245
267
E. Pecchioni; E. Cantisani; F. Fratini
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