Si tratta della relazione presentata nella seconda delle giornate in memoria di Domenico De Robertis tenutesi, a poco meno di un anno dalla scomparsa, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Firenze il 9 e 10 febbraio del 2012. Il saggio esamina i singoli studi di De Robertis sul Canzoniere di Petrarca, cercando da una parte di farne emergere i tratti salienti e la straordinaria portata e dall’altra di coglierne il legame profondo con l’assiduo lavoro filologico in corso su Dante lirico per l’edizione delle Rime (proficuo anche quando osservato dalla specola opposta, del ‘leggere Dante con Petrarca’), da cui la ricerca sui Rerum vulgarium fragmenta sembra a un certo punto scaturita e a lungo poi sollecitata, a partire dal saggio introduttivo all’edizione fototipica del Chigiano L.V.176, Il Dante e Petrarca di Giovanni Boccaccio, e fino all’ultimo intervento, Di una possibile “pre-forma” petrarchesca, pubblicato sugli «Studi di filologia italiana» nel 2001, mentre era in corso la stampa, in tre volumi e cinque tomi, delle Rime dantesche. Il saggio, dedicando qualche riflessione anche alle due sole prove esegetiche di De Robertis a carico dei Fragmenta (per sé non deponenti a favore di un possibile progetto di commento al Canzoniere), svolge alcune considerazioni sulla significativa presenza di fitti rimandi petrarcheschi nelle chiose a testi anteriori, come le Rime di Cavalcanti e dello stesso Dante, miranti a delineare la traccia di una progressiva stabilizzazione della lingua poetica che avrebbe trovato nel Canzoniere il suo vocabolario e prodotto nei Canti di Leopardi il frutto di una lunga, meditata esplorazione .
Gli studi sul Canzoniere / Carla Molinari. - STAMPA. - (2013), pp. 163-179.
Gli studi sul Canzoniere
MOLINARI, CARLA
2013
Abstract
Si tratta della relazione presentata nella seconda delle giornate in memoria di Domenico De Robertis tenutesi, a poco meno di un anno dalla scomparsa, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Firenze il 9 e 10 febbraio del 2012. Il saggio esamina i singoli studi di De Robertis sul Canzoniere di Petrarca, cercando da una parte di farne emergere i tratti salienti e la straordinaria portata e dall’altra di coglierne il legame profondo con l’assiduo lavoro filologico in corso su Dante lirico per l’edizione delle Rime (proficuo anche quando osservato dalla specola opposta, del ‘leggere Dante con Petrarca’), da cui la ricerca sui Rerum vulgarium fragmenta sembra a un certo punto scaturita e a lungo poi sollecitata, a partire dal saggio introduttivo all’edizione fototipica del Chigiano L.V.176, Il Dante e Petrarca di Giovanni Boccaccio, e fino all’ultimo intervento, Di una possibile “pre-forma” petrarchesca, pubblicato sugli «Studi di filologia italiana» nel 2001, mentre era in corso la stampa, in tre volumi e cinque tomi, delle Rime dantesche. Il saggio, dedicando qualche riflessione anche alle due sole prove esegetiche di De Robertis a carico dei Fragmenta (per sé non deponenti a favore di un possibile progetto di commento al Canzoniere), svolge alcune considerazioni sulla significativa presenza di fitti rimandi petrarcheschi nelle chiose a testi anteriori, come le Rime di Cavalcanti e dello stesso Dante, miranti a delineare la traccia di una progressiva stabilizzazione della lingua poetica che avrebbe trovato nel Canzoniere il suo vocabolario e prodotto nei Canti di Leopardi il frutto di una lunga, meditata esplorazione .I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.