Nella storia recente delle tecnologie digitali, uno dei fenomeni più significativi è quello della diffusione dei cosiddetti social media, e in particolare dei social network. L’impiego di questi strumenti sta conoscendo uno sviluppo esponenziale, specie tra le nuove generazioni. Solo per citare qualche cifra, secondo un’indagine del Pew Research Center sull'uso dei social network negli Stati Uniti (Lenhart et al., 2010), due terzi degli adulti dichiara di utilizzare strumenti come Facebook o Twitter per rimanere in contatto con amici e familiari. Per quanto riguarda i giovani, l'80% afferma di avere un profilo su Facebook o MySpace. Questo interesse trova una conferma anche in altri studi. Secondo l’ISTAT (2011), ad esempio, nel nostro paese, quasi tutti gli adolescenti (91.8%) hanno familiarità con i social network e un’ampia fetta di teenagers (88.5%) è presente su Facebook. L'ampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi sul versante educativo. Trattandosi, infatti, di tecnologie che mediano le relazioni sociali e l’accesso alle informazioni, il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle modalità di fruizione e produzione della conoscenza. Il problema può essere affrontato più analiticamente distinguendo tre principali dimensioni rilevanti per chi si occupa di educazione: (1) Educare ai social network: è questa la prospettiva tipica dell’educazione ai media. In questo caso, l’attenzione è posta sui social network come oggetto d’apprendimento nell’ottica di promuovere nel soggetto capacità critiche di uso consapevole e di sviluppare le sue capacità di impiego autonomo e creativo (enfasi sull’empowerment del soggetto nel rapporto con i media). (2) Apprendere con i social network: in questo caso, si guarda alle tecnologie come strumenti/risorse per apprendere. Questa prospettiva non esclude quella precedente, anzi per certi versi la presuppone. L’interesse qui cade sull’individuazione delle potenzialità dei social network per l’apprendimento, tenendo conto da un lato delle loro peculiari caratteristiche e dall’altro delle coordinate teorico-pedagogiche utili per identificarle. (3) Formarsi con i social network: ci riferiamo in questo caso a quelle forme di apprendimento informale che possono generarsi dall’esperienza stessa dei social network. In particolare, la natura sociale di questi dispositivi lascia intravvedere potenziali benefici legati all’appartenenza a gruppi informali d’interesse, specie nel campo dello sviluppo professionale. Il presente volume intende offrire un quadro delle tematiche sopra menzionate, con un’attenzione sia agli aspetti teorici che a quelli applicativi, nell’ottica di fornire a studenti, insegnanti e policy-makers le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nel mondo dei social media.

I social network nell'educazione. Basi teoriche, modelli applicativi, linee guida / Ranieri M.; Manca S.. - STAMPA. - (2013), pp. 1-195.

I social network nell'educazione. Basi teoriche, modelli applicativi, linee guida

RANIERI, MARIA;
2013

Abstract

Nella storia recente delle tecnologie digitali, uno dei fenomeni più significativi è quello della diffusione dei cosiddetti social media, e in particolare dei social network. L’impiego di questi strumenti sta conoscendo uno sviluppo esponenziale, specie tra le nuove generazioni. Solo per citare qualche cifra, secondo un’indagine del Pew Research Center sull'uso dei social network negli Stati Uniti (Lenhart et al., 2010), due terzi degli adulti dichiara di utilizzare strumenti come Facebook o Twitter per rimanere in contatto con amici e familiari. Per quanto riguarda i giovani, l'80% afferma di avere un profilo su Facebook o MySpace. Questo interesse trova una conferma anche in altri studi. Secondo l’ISTAT (2011), ad esempio, nel nostro paese, quasi tutti gli adolescenti (91.8%) hanno familiarità con i social network e un’ampia fetta di teenagers (88.5%) è presente su Facebook. L'ampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi sul versante educativo. Trattandosi, infatti, di tecnologie che mediano le relazioni sociali e l’accesso alle informazioni, il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle modalità di fruizione e produzione della conoscenza. Il problema può essere affrontato più analiticamente distinguendo tre principali dimensioni rilevanti per chi si occupa di educazione: (1) Educare ai social network: è questa la prospettiva tipica dell’educazione ai media. In questo caso, l’attenzione è posta sui social network come oggetto d’apprendimento nell’ottica di promuovere nel soggetto capacità critiche di uso consapevole e di sviluppare le sue capacità di impiego autonomo e creativo (enfasi sull’empowerment del soggetto nel rapporto con i media). (2) Apprendere con i social network: in questo caso, si guarda alle tecnologie come strumenti/risorse per apprendere. Questa prospettiva non esclude quella precedente, anzi per certi versi la presuppone. L’interesse qui cade sull’individuazione delle potenzialità dei social network per l’apprendimento, tenendo conto da un lato delle loro peculiari caratteristiche e dall’altro delle coordinate teorico-pedagogiche utili per identificarle. (3) Formarsi con i social network: ci riferiamo in questo caso a quelle forme di apprendimento informale che possono generarsi dall’esperienza stessa dei social network. In particolare, la natura sociale di questi dispositivi lascia intravvedere potenziali benefici legati all’appartenenza a gruppi informali d’interesse, specie nel campo dello sviluppo professionale. Il presente volume intende offrire un quadro delle tematiche sopra menzionate, con un’attenzione sia agli aspetti teorici che a quelli applicativi, nell’ottica di fornire a studenti, insegnanti e policy-makers le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nel mondo dei social media.
2013
9788859004288
1
195
Ranieri M.; Manca S.
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