«Vedere il mondo come un film a colori». Tracce di reale e tracce di colore nell’immagine cinematografica

Per oltre un secolo, il mito del valore indexicale del segno fotografico ha informato il nostro modo di istituire un rapporto possibile tra le immagini e il reale. Quest’ultimo è così diventato un terreno di conquista per le varie forme di produzione dell’immagine succedutesi storicamente, dai primi disegni fotogenici di Talbot fino alle odierne tecnologie digitali. All’interno di queste dinamiche si sono trovati costantemente a interagire due ordini di fenomeni, distinti ma strettamente collegati: da un lato i processi di innovazione tecnologica, guidati dall’impulso finalistico di pervenire a una riproduzione sempre più fedele del reale, dall’altro una serie di fattori culturali che hanno fatto del realismo stesso un concetto tutt’altro che stabile, da rinegoziare continuamente sulla base di differenti istanze storiche e sociali.