L'articolo presenta i primi risultati del progetto UE-FP7 “The Intermodal Bike”. La ricerca ha avuto come obiettivo la progettazione di una bicicletta pieghevole super compattabile, quale soluzione per radicare ulteriormente la cicilabilità all’interno del sistema di trasporto urbano, pubblico e privato. Le biciclette pieghevoli attualmente presenti sul mercato internazionale raggiungono un peso variabile tra 12-15 kg. con un ingombro minimo di circa 100 lt., una volta compattate. Per incentivare l'uso di questo mezzo e per estenderlo ad un numero maggiore di utenti con diverse caratteristiche, il progetto di ricerca si è posto l'obiettivo di aumentare il più possibile la compattezza e la leggerezza, realizzando una bicicletta con un ingombro di 30 lt., quando è compattata, ed un peso di 6 kg. max., garantendo stabilità ed efficienza del mezzo e miglioramento dell'usabilità, sia durante la pedalata, che nel sistema di ripiegamento e di trasporto una volta richiuso. Per il raggiungimento di questo obiettivo sono stati portati avanti test di ergonomia e di usabilità del mezzo, che hanno consentito di individuare una postura, che garantisse efficienza e comfort della pedalata per il maggior percentile di utenti, postura definita all'interno di un range di accettabilità degli angoli delle articolazioni (angolo del tronco, angolo della spalla, angolo del gomito, angolo del polso, arti inferiori ecc.). Parallelamente sono stati realizzati test sull'usabilità del mezzo nel contesto urbano e sui mezzi di trasporto intermodali. Il fattore della leggerezza infine ha richiesto particolari studi sull'ottimizzazione dell'architettura del mezzo, in particolare del telaio, e ricerche su materiali super-leggeri. Il lavoro parte dall’idea che la sinergia tra l’uso della bicicletta e il sistema di trasporto pubblico (treno, tram, metropolitana, autobus urbani ed extra-urbani) o privato (taxi, auto), potrebbe portare ad un incremento dello share per entrambe le modalità di trasporto, nella totalità degli spostamenti urbani e suburbani. La bicicletta è un veicolo minimale non, o parzialmente, motorizzato, in grado di gestire in modo molto efficiente i piccoli movimenti singoli, nel panorama dei viaggi brevi, tipici della mobilità urbana capillare. Tuttavia questa perde il suo “fascino” su lunghe distanze pendolari, per una serie di motivi. L’uso intermodale della bicicletta con mezzi pubblici o privati, più efficienti nelle distanze medie o lunghe, potrebbe migliorare i punti di forza di ciascuna modalità. La bicicletta pieghevole intermodale potrebbe costituire un "terzo pilastro" della incentivazione della modalità in bicicletta nella mobilità urbana (una delle priorità dell'UE in tutte le sue pubblicazioni sul tema della mobilità urbana), insieme con gli altri due strumenti più affermati a "politica di "livello (incentivi modali e divieti) e" livello infrastrutturale "(parcheggi, piste ciclabili). Insieme al bike sharing, la bicicletta intermodale, in particolare quella pieghevole, rientra tra le misure integrate e le strategie per affrontare le questioni e le sfide dei problemi di trasporto urbano. Le direttive europee sulla qualità dell’aria e il rumore richiedono specifiche azioni nelle aree urbane. Migliorando l’integrazione urbana della bicicletta, facendola interagire con altre modalità di trasporto, non solo si influirà sulla situazione ambientale, ma si migliorerà anche l’accessibilità ai centri urbani, con la prospettiva di migliorarne la vivibilità.

The Intermodal Bike: intregrazione multi-modale della mobilità ciclistica attraverso l’innovazione del prodotto e del processo nel design della bicicletta / Tosi F.; Rinaldi A.; Belli A.. - CD-ROM. - (2013), pp. 28-36.

The Intermodal Bike: intregrazione multi-modale della mobilità ciclistica attraverso l’innovazione del prodotto e del processo nel design della bicicletta

TOSI, FRANCESCA;RINALDI, ALESSANDRA;
2013

Abstract

L'articolo presenta i primi risultati del progetto UE-FP7 “The Intermodal Bike”. La ricerca ha avuto come obiettivo la progettazione di una bicicletta pieghevole super compattabile, quale soluzione per radicare ulteriormente la cicilabilità all’interno del sistema di trasporto urbano, pubblico e privato. Le biciclette pieghevoli attualmente presenti sul mercato internazionale raggiungono un peso variabile tra 12-15 kg. con un ingombro minimo di circa 100 lt., una volta compattate. Per incentivare l'uso di questo mezzo e per estenderlo ad un numero maggiore di utenti con diverse caratteristiche, il progetto di ricerca si è posto l'obiettivo di aumentare il più possibile la compattezza e la leggerezza, realizzando una bicicletta con un ingombro di 30 lt., quando è compattata, ed un peso di 6 kg. max., garantendo stabilità ed efficienza del mezzo e miglioramento dell'usabilità, sia durante la pedalata, che nel sistema di ripiegamento e di trasporto una volta richiuso. Per il raggiungimento di questo obiettivo sono stati portati avanti test di ergonomia e di usabilità del mezzo, che hanno consentito di individuare una postura, che garantisse efficienza e comfort della pedalata per il maggior percentile di utenti, postura definita all'interno di un range di accettabilità degli angoli delle articolazioni (angolo del tronco, angolo della spalla, angolo del gomito, angolo del polso, arti inferiori ecc.). Parallelamente sono stati realizzati test sull'usabilità del mezzo nel contesto urbano e sui mezzi di trasporto intermodali. Il fattore della leggerezza infine ha richiesto particolari studi sull'ottimizzazione dell'architettura del mezzo, in particolare del telaio, e ricerche su materiali super-leggeri. Il lavoro parte dall’idea che la sinergia tra l’uso della bicicletta e il sistema di trasporto pubblico (treno, tram, metropolitana, autobus urbani ed extra-urbani) o privato (taxi, auto), potrebbe portare ad un incremento dello share per entrambe le modalità di trasporto, nella totalità degli spostamenti urbani e suburbani. La bicicletta è un veicolo minimale non, o parzialmente, motorizzato, in grado di gestire in modo molto efficiente i piccoli movimenti singoli, nel panorama dei viaggi brevi, tipici della mobilità urbana capillare. Tuttavia questa perde il suo “fascino” su lunghe distanze pendolari, per una serie di motivi. L’uso intermodale della bicicletta con mezzi pubblici o privati, più efficienti nelle distanze medie o lunghe, potrebbe migliorare i punti di forza di ciascuna modalità. La bicicletta pieghevole intermodale potrebbe costituire un "terzo pilastro" della incentivazione della modalità in bicicletta nella mobilità urbana (una delle priorità dell'UE in tutte le sue pubblicazioni sul tema della mobilità urbana), insieme con gli altri due strumenti più affermati a "politica di "livello (incentivi modali e divieti) e" livello infrastrutturale "(parcheggi, piste ciclabili). Insieme al bike sharing, la bicicletta intermodale, in particolare quella pieghevole, rientra tra le misure integrate e le strategie per affrontare le questioni e le sfide dei problemi di trasporto urbano. Le direttive europee sulla qualità dell’aria e il rumore richiedono specifiche azioni nelle aree urbane. Migliorando l’integrazione urbana della bicicletta, facendola interagire con altre modalità di trasporto, non solo si influirà sulla situazione ambientale, ma si migliorerà anche l’accessibilità ai centri urbani, con la prospettiva di migliorarne la vivibilità.
2013
9788890935909
L'Ergonomia verso un modello di città sostenibile: fattore umano, tecnologie, inclusione sociale, comunicazione
28
36
Tosi F.; Rinaldi A.; Belli A.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/820518
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact