Il collezionismo dei disegni di architettura di Michelangelo

La figura determinante per la raccolta dei disegni michelangioleschi è il pronipote Michelangelo Buonarroti il Giovane. I fogli sono conservati in due voluminosi libri, dove prevalgono le esercitazioni architettoniche. Sono in gran parte studi preliminari in quanto i collezionisti e lo stesso artista avevano privilegiato i disegni di figura rifiniti. Michelangelo il Giovane riconosce invece l'autonomo valore dei progetti architettonici. Risale al tardo Settecento la parziale dispersione di questo materiale, appartenente alla famiglia Buonarroti. Solo nel secondo Novecento sono ammessi nel corpus grafico anche i sommari schizzi tracciati sulle carte dell'archivio familiare, per cui si ricompone concettualmente l'integrità e la complessità dell'esperienza grafica di Michelangelo.