Con il nostro studio, per la prima volta, viene testato su un consistente campione di piccole imprese il potenziale di previsione del default d’impresa ottenibile utilizzando, unitamente ai ratios economico-finanziari, un ampio spettro di variabili relative ai caratteri del management. I risultati ottenuti confermano che l’utilizzo di variabili inerenti le propensioni, le convinzioni, le competenze, le esperienze del management consente di controbilanciare i problemi di opacità che tipicamente caratterizzano l’informazione contabile della piccola impresa, migliorando così in misura significativa l’efficacia dei modelli predittivi. Il nostro studio evidenzia inoltre l’opportunità di tarare la funzione decisionale sulla base di un campione di imprese sufficientemente omogeneo: il pooling di classi dimensionali impoverisce la capacità predittiva della funzione e tale assunto vale, a fortiori, quando l'intermediario finanziario utilizza modelli costruiti su campioni non rappresentativi dell’universo con il quale si trova normalmente ad operare. La nostra analisi evidenzia infine l’esistenza di un rapporto di proporzionalità inversa tra dimensione d’impresa e impatto delle variabili legate al management sulla efficacia previsionale dei modelli.
L’impiego di variabili relative al management per la predizione del default della piccola impresa. Primi risultati di un’analisi statistica sulle imprese italiane / Ciampi, Francesco; Gordini, Niccolò. - STAMPA. - (2013), pp. 147-154.
L’impiego di variabili relative al management per la predizione del default della piccola impresa. Primi risultati di un’analisi statistica sulle imprese italiane
CIAMPI, FRANCESCO;
2013
Abstract
Con il nostro studio, per la prima volta, viene testato su un consistente campione di piccole imprese il potenziale di previsione del default d’impresa ottenibile utilizzando, unitamente ai ratios economico-finanziari, un ampio spettro di variabili relative ai caratteri del management. I risultati ottenuti confermano che l’utilizzo di variabili inerenti le propensioni, le convinzioni, le competenze, le esperienze del management consente di controbilanciare i problemi di opacità che tipicamente caratterizzano l’informazione contabile della piccola impresa, migliorando così in misura significativa l’efficacia dei modelli predittivi. Il nostro studio evidenzia inoltre l’opportunità di tarare la funzione decisionale sulla base di un campione di imprese sufficientemente omogeneo: il pooling di classi dimensionali impoverisce la capacità predittiva della funzione e tale assunto vale, a fortiori, quando l'intermediario finanziario utilizza modelli costruiti su campioni non rappresentativi dell’universo con il quale si trova normalmente ad operare. La nostra analisi evidenzia infine l’esistenza di un rapporto di proporzionalità inversa tra dimensione d’impresa e impatto delle variabili legate al management sulla efficacia previsionale dei modelli.File | Dimensione | Formato | |
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