Introduzione. Le conseguenze dannose prodotte dal consumo di tabacco sulla salute individuale e a livello sociale sono ormai ampiamente note e documentate. Tuttavia, sebbene sia conosciuta la validità e utilità clinica della diagnosi di dipendenza da nicotina, essa appare scarsamente utilizzata in ambito clinico. Obiettivo della ricerca è stato indagare l’opinione dei clinici sul fumo di sigaretta e la tendenza ad utilizzare tale diagnosi nella pratica clinica. Metodi. Utilizzando un questionario costruito ad hoc (25 items), abbiamo confrontato le opinioni sul fumo di un gruppo di clinici partecipanti al congresso di tabaccologia (gruppo T) confrontandole con quelle di un gruppo di medici e psicologi partecipanti ad un congresso di psicosomatica (gruppo P). Risultati. 42 soggetti hanno composto il gruppo T e 32 il gruppo P. La percentuale di fumo attuale e lifetime era significativamente più alta nel gruppo P rispetto al gruppo T. Non sono emerse differenze significativamente significative tra i due gruppi relativamente all’opinione sul fumo (abitudine vs comportamento a rischio vs disturbo) e all’utilizzo dei sistemi classificativi (DSM-IV e ICD-10) per la diagnosi di dipendenza da nicotina nella pratica clinica. Il gruppo T raccomanda di smettere di fumare e di non ricominciare a farlo in una percentuale significativamente maggiore rispetto al gruppo P. Conclusioni. Sebbene il gruppo T dimostri un buon livello di attenzione clinica al consumo di tabacco, entrambi tendono a non considerare il fumo di sigaretta come un disturbo psichiatrico.
L’opinione e l’utilizzo da parte dei clinici della diagnosi di dipendenza da tabacco / Andrea Svicher; Giuly Bertoli; Giulia Anna Aldi; Vincenzo Zagà; Fiammetta Cosci. - In: TABACCOLOGIA. - ISSN 1970-1187. - STAMPA. - 4:(2013), pp. 33-36.
L’opinione e l’utilizzo da parte dei clinici della diagnosi di dipendenza da tabacco
Andrea Svicher;BERTOLI, GIULY;COSCI, FIAMMETTA
2013
Abstract
Introduzione. Le conseguenze dannose prodotte dal consumo di tabacco sulla salute individuale e a livello sociale sono ormai ampiamente note e documentate. Tuttavia, sebbene sia conosciuta la validità e utilità clinica della diagnosi di dipendenza da nicotina, essa appare scarsamente utilizzata in ambito clinico. Obiettivo della ricerca è stato indagare l’opinione dei clinici sul fumo di sigaretta e la tendenza ad utilizzare tale diagnosi nella pratica clinica. Metodi. Utilizzando un questionario costruito ad hoc (25 items), abbiamo confrontato le opinioni sul fumo di un gruppo di clinici partecipanti al congresso di tabaccologia (gruppo T) confrontandole con quelle di un gruppo di medici e psicologi partecipanti ad un congresso di psicosomatica (gruppo P). Risultati. 42 soggetti hanno composto il gruppo T e 32 il gruppo P. La percentuale di fumo attuale e lifetime era significativamente più alta nel gruppo P rispetto al gruppo T. Non sono emerse differenze significativamente significative tra i due gruppi relativamente all’opinione sul fumo (abitudine vs comportamento a rischio vs disturbo) e all’utilizzo dei sistemi classificativi (DSM-IV e ICD-10) per la diagnosi di dipendenza da nicotina nella pratica clinica. Il gruppo T raccomanda di smettere di fumare e di non ricominciare a farlo in una percentuale significativamente maggiore rispetto al gruppo P. Conclusioni. Sebbene il gruppo T dimostri un buon livello di attenzione clinica al consumo di tabacco, entrambi tendono a non considerare il fumo di sigaretta come un disturbo psichiatrico.File | Dimensione | Formato | |
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