Il governo dell’agire in senso stretto è il contenuto e il metodo di ogni agire cosciente. Governare il proprio agire, un’azione ardua, un’impresa, vuol dire prima di tutto governare la propria interiorità. Il punto di partenza della sapienza è sempre il motto ‘conosci te stesso’. Come nelle arti marziali orientali vi sono discipline interne (Haikido, Tai Chi, Kendo, ecc.) e discipli- ne esterne (Karate, ecc), anche negli approcci al governo vi sono teorie che danno più importanza a ciò che l’agente ha a disposizione e al suo contesto di riferimento e altre che centrano l’attenzione su cosa il soggetto è e al suo relazionarsi interiormente col mondo. L’idea qui proposta è che per avere un certo successo esistenziale nel governare l’agire, che è fin dall’origine un interagire con altri, è necessario partire dalla parte più intima della propria personalità, dalle proprie convinzioni e motivazioni più profonde e latenti, dai valori di riferimento. Per cambiare il contesto che ci circonda è necessa- rio cominciare da se stessi. Di fronte ad un qualsiasi problema, la prima domanda da porsi è: sono io il problema? La seconda: come vedo io il problema, è un ulteriore problema? Od anche: potrei vedere il problema da un’altra prospettiva? La terza: quanta parte del problema è dovuta a mie proiezioni e quanta sono le reali contin- genze del contesto? Solo dopo aver dato risposte a questo problem finding interiore è possibile ipotizzare vie e organizzare risorse per risolverlo anche esteriormente con una creatività, originalità e appropriatezza che, altrimenti, sarebbero state inespresse.
Soft Skills per il governo dell'agire. La saggezza e le competenze prassico-pragmatiche / Cristiano Ciappei; Maria Cinque. - STAMPA. - (2014), pp. 21-33.
Soft Skills per il governo dell'agire. La saggezza e le competenze prassico-pragmatiche
CIAPPEI, CRISTIANO;
2014
Abstract
Il governo dell’agire in senso stretto è il contenuto e il metodo di ogni agire cosciente. Governare il proprio agire, un’azione ardua, un’impresa, vuol dire prima di tutto governare la propria interiorità. Il punto di partenza della sapienza è sempre il motto ‘conosci te stesso’. Come nelle arti marziali orientali vi sono discipline interne (Haikido, Tai Chi, Kendo, ecc.) e discipli- ne esterne (Karate, ecc), anche negli approcci al governo vi sono teorie che danno più importanza a ciò che l’agente ha a disposizione e al suo contesto di riferimento e altre che centrano l’attenzione su cosa il soggetto è e al suo relazionarsi interiormente col mondo. L’idea qui proposta è che per avere un certo successo esistenziale nel governare l’agire, che è fin dall’origine un interagire con altri, è necessario partire dalla parte più intima della propria personalità, dalle proprie convinzioni e motivazioni più profonde e latenti, dai valori di riferimento. Per cambiare il contesto che ci circonda è necessa- rio cominciare da se stessi. Di fronte ad un qualsiasi problema, la prima domanda da porsi è: sono io il problema? La seconda: come vedo io il problema, è un ulteriore problema? Od anche: potrei vedere il problema da un’altra prospettiva? La terza: quanta parte del problema è dovuta a mie proiezioni e quanta sono le reali contin- genze del contesto? Solo dopo aver dato risposte a questo problem finding interiore è possibile ipotizzare vie e organizzare risorse per risolverlo anche esteriormente con una creatività, originalità e appropriatezza che, altrimenti, sarebbero state inespresse.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.