Le attività economiche hanno assunto sempre più una dimensione sovranazionale; l’abolizione delle barriere commerciali, la permeabilità dei confini, l’interconnessione, la delocalizzazione e disseminazione dei processi produttivi e distributivi ci espongono quotidianamente ad un’ampia gamma di lingue ed impongono una riflessione sulle dimensioni e le caratteristiche del comparto delle lingue nel tentativo di disegnare una mappa, sebbene in costante mutamento, degli scenari in cui cittadini, fornitori di beni e servizi e autorità si trovano ad operare. La necessità di comunicare nasce molto prima di quella di sviluppare esplicite politiche in tal senso: la disponibilità, la produzione e la commercializzazione di materie prime, tecnologie, prodotti, servizi, know-how non sarebbero stati possibili senza uno scambio continuo ed efficace tra comunità linguistiche differenti. Per quanto riguarda il mercato delle lingue, data la natura dinamica della domanda, è difficile sia disporre di indicatori affidabili di domanda e offerta sia, di conseguenza, consolidare una fornitura adeguata di servizi e risorse. Sempre più complesso e delicato è quindi il ruolo di chi (stati, istituzioni, organizzazioni, aziende) deve attuare interventi di pianificazione e di politica linguistica. Oltre a quanto esposto, l’attenzione deve necessariamente ampliarsi e, dalle motivazioni commerciali, dai rendimenti privati e fiscali, passare al significato dell’accesso alle produzioni culturali, alla conoscenza, alla partecipazione sociale, alle opportunità, ai servizi ed alla quotidianità in generale che provengono dalla padronanza delle competenze nelle lingue straniere. Economic activities have increasingly assumed a supranational dimension: the abolition of trade barriers, open borders, linking, relocation and dissemination of production and distribution processes expose daily to a wide range of languages and impose a reflection on the size and characteristics of the sector of languages in an attempt to draw a map, although constantly changing scenarios in which citizens, providers of goods and services and authorities have to operate. The need to communicate was born long before to develop explicit policies in this regard: the availability, production and marketing of raw materials, technologies, products, services, know-how would not have been possible without an effective and continuous exchange between communities with different languages. With regard to the language market, given the dynamic nature of demand, it is difficult to have reliable indicators of both supply and demand is, therefore, consolidate an adequate supply of services and resources. Increasingly complex and sensitive is then the role of those (states, institutions, organizations, companies) must implement operations planning and language policy. In addition to the above, the focus must necessarily expand and, by commercial motives, the private returns and tax, go to the significance of access to cultural products, knowledge, social participation, opportunities, services and everyday life in general that come from mastery of skills in foreign languages.

I pubblici delle imprese, i pubblici delle lingue. Per una economia delle lingue / Giulia Tardi. - STAMPA. - (2011), pp. 87-111.

I pubblici delle imprese, i pubblici delle lingue. Per una economia delle lingue

TARDI, GIULIA
2011

Abstract

Le attività economiche hanno assunto sempre più una dimensione sovranazionale; l’abolizione delle barriere commerciali, la permeabilità dei confini, l’interconnessione, la delocalizzazione e disseminazione dei processi produttivi e distributivi ci espongono quotidianamente ad un’ampia gamma di lingue ed impongono una riflessione sulle dimensioni e le caratteristiche del comparto delle lingue nel tentativo di disegnare una mappa, sebbene in costante mutamento, degli scenari in cui cittadini, fornitori di beni e servizi e autorità si trovano ad operare. La necessità di comunicare nasce molto prima di quella di sviluppare esplicite politiche in tal senso: la disponibilità, la produzione e la commercializzazione di materie prime, tecnologie, prodotti, servizi, know-how non sarebbero stati possibili senza uno scambio continuo ed efficace tra comunità linguistiche differenti. Per quanto riguarda il mercato delle lingue, data la natura dinamica della domanda, è difficile sia disporre di indicatori affidabili di domanda e offerta sia, di conseguenza, consolidare una fornitura adeguata di servizi e risorse. Sempre più complesso e delicato è quindi il ruolo di chi (stati, istituzioni, organizzazioni, aziende) deve attuare interventi di pianificazione e di politica linguistica. Oltre a quanto esposto, l’attenzione deve necessariamente ampliarsi e, dalle motivazioni commerciali, dai rendimenti privati e fiscali, passare al significato dell’accesso alle produzioni culturali, alla conoscenza, alla partecipazione sociale, alle opportunità, ai servizi ed alla quotidianità in generale che provengono dalla padronanza delle competenze nelle lingue straniere. Economic activities have increasingly assumed a supranational dimension: the abolition of trade barriers, open borders, linking, relocation and dissemination of production and distribution processes expose daily to a wide range of languages and impose a reflection on the size and characteristics of the sector of languages in an attempt to draw a map, although constantly changing scenarios in which citizens, providers of goods and services and authorities have to operate. The need to communicate was born long before to develop explicit policies in this regard: the availability, production and marketing of raw materials, technologies, products, services, know-how would not have been possible without an effective and continuous exchange between communities with different languages. With regard to the language market, given the dynamic nature of demand, it is difficult to have reliable indicators of both supply and demand is, therefore, consolidate an adequate supply of services and resources. Increasingly complex and sensitive is then the role of those (states, institutions, organizations, companies) must implement operations planning and language policy. In addition to the above, the focus must necessarily expand and, by commercial motives, the private returns and tax, go to the significance of access to cultural products, knowledge, social participation, opportunities, services and everyday life in general that come from mastery of skills in foreign languages.
2011
9788860083616
Gli italiani e le lingue straniere. Made in Italy, economia delle lingue e formazione
87
111
Giulia Tardi
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