Il lavoro argomenta come da una concezione semplice della struttura finanziaria della società, nella quale la società è oggetto di pretese dei soli azionisti, il sistema si stia spostando verso una concezione “liquida” di tale struttura, tanto che la stessa compagine sociale può subire riassestamenti decisi e, in certi casi, rapidissimi. Il tutto non necessariamente con il consenso degli azionisti, che da una tutela “proprietaria”, della quale è manifestazione il diritto di veto, si vedono assegnata sempre più una tutela di tipo risarcitorio, che si limita ad assicurare che gli azionisti non ricevano pregiudizio rispetto allo scenario che si prospetterebbe loro in alternativa. Quando è conclamato che l’investimento degli azionisti è perso, la persona giuridica diviene un asset a disposizione dei creditori, e la corporate governance diviene, assieme alle procedure d’insolvenza, la tecnica con cui il patrimonio sociale viene dapprima tenuto a galla nella tempesta e quindi riallocato nelle mani di chi ne ha più diritto. Il lavoro, frutto della rielaborazione della relazione al Convegno della Rivista delle società (Venezia, 2015), mira a dare, con l’utilizzo di fonti europee e nazionali aggiornate, una visione comune di due corpi normativi che fino al 2015 sono stati tenuti quasi completamente separati: il diritto societario e il diritto fallimentare.
La struttura finanziaria della società per azioni al tempo della grande crisi / Stanghellini, Lorenzo. - ELETTRONICO. - (2016), pp. 257-281.
La struttura finanziaria della società per azioni al tempo della grande crisi
STANGHELLINI, LORENZO
2016
Abstract
Il lavoro argomenta come da una concezione semplice della struttura finanziaria della società, nella quale la società è oggetto di pretese dei soli azionisti, il sistema si stia spostando verso una concezione “liquida” di tale struttura, tanto che la stessa compagine sociale può subire riassestamenti decisi e, in certi casi, rapidissimi. Il tutto non necessariamente con il consenso degli azionisti, che da una tutela “proprietaria”, della quale è manifestazione il diritto di veto, si vedono assegnata sempre più una tutela di tipo risarcitorio, che si limita ad assicurare che gli azionisti non ricevano pregiudizio rispetto allo scenario che si prospetterebbe loro in alternativa. Quando è conclamato che l’investimento degli azionisti è perso, la persona giuridica diviene un asset a disposizione dei creditori, e la corporate governance diviene, assieme alle procedure d’insolvenza, la tecnica con cui il patrimonio sociale viene dapprima tenuto a galla nella tempesta e quindi riallocato nelle mani di chi ne ha più diritto. Il lavoro, frutto della rielaborazione della relazione al Convegno della Rivista delle società (Venezia, 2015), mira a dare, con l’utilizzo di fonti europee e nazionali aggiornate, una visione comune di due corpi normativi che fino al 2015 sono stati tenuti quasi completamente separati: il diritto societario e il diritto fallimentare.File | Dimensione | Formato | |
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