La sperimentazione valuta l’efficacia e la metodologia di applicazione più appropriata di due prodotti repellenti olfattivo-gustativi, per ridurre il danno causato dagli ungulati selvatici alla rigenerazione di un bosco ceduo. Il lavoro è stato svolto nel 2013 e nel 2015 in un ceduo di Cerro (Quercus cerris) di circa 51000 m2 sottoposto a taglio di maturità. L’area registra un elevato tasso di danneggiamento alla rigenerazione delle ceppaie a causa dell’eccessiva presenza di cervi e caprioli ed alla scarsità di risorse trofiche alternative. Tutte queste caratteristiche hanno fornito uno scenario ideale per la sperimentazione il cui scopo non era quello di effettuare i trattamenti su larga scala, ma piuttosto quello di valutare l’effettiva efficacia dei due repellenti anche in campo forestale. Il progetto sperimentale ha previsto l’analisi dei danni da brucatura in 4 parcelle di 50 ceppaie ciascuna appositamente identificate sul terreno e suddivise in base al trattamento: tesi R1 trattata con repellente a base di sangue animale; Tesi R2 trattata con repellente a base di grasso di pecora; Tesi Controllo (non trattata); Tesi Recinto chiusa con una rete metallica alta 2 metri per interdire l’accesso alla fauna. Nei primi due mesi successivi alla ceduazione, l’area è stata monitorata con tre trappole video-fotografiche per quantificare la presenza degli ungulati. Nell’anno del taglio e dopo due anni, è stato effettuato il rilievo dei danni causati da brucatura ed i rilievi del diametro, dell’altezza e del numero di polloni per ceppaia sulle quattro tesi poste a confronto. I risultati hanno messo in evidenza un danno considerevole alle ceppaie della tesi Controllo e un danno significativamente minore ai polloni delle ceppaie trattate con i due repellenti, che sono quindi risultati efficaci nel mitigare il danno causato dagli ungulati.
L’effetto di repellenti in un giovane ceduo di cerro / Sara Bartolozzi; Orazio La Marca; Monica Notarangelo; Veronica Racanelli; Francesco Sorbetti Guerri. - STAMPA. - (2017), pp. 121-132.
L’effetto di repellenti in un giovane ceduo di cerro.
Sara Bartolozzi
;Orazio La Marca;Veronica Racanelli;Francesco Sorbetti Guerri
2017
Abstract
La sperimentazione valuta l’efficacia e la metodologia di applicazione più appropriata di due prodotti repellenti olfattivo-gustativi, per ridurre il danno causato dagli ungulati selvatici alla rigenerazione di un bosco ceduo. Il lavoro è stato svolto nel 2013 e nel 2015 in un ceduo di Cerro (Quercus cerris) di circa 51000 m2 sottoposto a taglio di maturità. L’area registra un elevato tasso di danneggiamento alla rigenerazione delle ceppaie a causa dell’eccessiva presenza di cervi e caprioli ed alla scarsità di risorse trofiche alternative. Tutte queste caratteristiche hanno fornito uno scenario ideale per la sperimentazione il cui scopo non era quello di effettuare i trattamenti su larga scala, ma piuttosto quello di valutare l’effettiva efficacia dei due repellenti anche in campo forestale. Il progetto sperimentale ha previsto l’analisi dei danni da brucatura in 4 parcelle di 50 ceppaie ciascuna appositamente identificate sul terreno e suddivise in base al trattamento: tesi R1 trattata con repellente a base di sangue animale; Tesi R2 trattata con repellente a base di grasso di pecora; Tesi Controllo (non trattata); Tesi Recinto chiusa con una rete metallica alta 2 metri per interdire l’accesso alla fauna. Nei primi due mesi successivi alla ceduazione, l’area è stata monitorata con tre trappole video-fotografiche per quantificare la presenza degli ungulati. Nell’anno del taglio e dopo due anni, è stato effettuato il rilievo dei danni causati da brucatura ed i rilievi del diametro, dell’altezza e del numero di polloni per ceppaia sulle quattro tesi poste a confronto. I risultati hanno messo in evidenza un danno considerevole alle ceppaie della tesi Controllo e un danno significativamente minore ai polloni delle ceppaie trattate con i due repellenti, che sono quindi risultati efficaci nel mitigare il danno causato dagli ungulati.File | Dimensione | Formato | |
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