Introduzione: L’interesse principale di questo studio è di indagare gli effetti di uno specifico training musicale su alcune componenti cognitive in bambini prescolari: capacità fonologiche, logiche (seriazione, numerazione e classificazione) e consapevolezza meta-musicale (capacità di riflettere e pensare all’attività musicale). Esistono in letteratura diversi studi che hanno indagato le relazioni tra l’attività musicale formalizzata e lo sviluppo cognitivo del bambino in domini non musicali (Degè et al., 2015; Gordon et al., 2015), ma pochi hanno verificato il reale rapporto di causa-effetto tra l’educazione musicale precoce e le abilità sopracitate (Anvari et al., 2002; Chordes et al., 2016). Metodo: 20 bambini (m=12; f=8) hanno partecipato alla ricerca [M (età)= 4.9], suddivisi in 2 gruppi numericamente uguali, appaiati per età (± 2 mesi) e per genere: uno sperimentale, al quale è stato somministrato il training; uno di controllo, che non ha ricevuto alcun potenziamento specifico. Per consentire l’attribuzione di eventuali differenze nelle prestazioni post test all’attività di potenziamento e non ad altre variabili intervenienti, è stato preliminarmente appurato che i due gruppi presentassero lo stesso livello di abilità iniziali (logiche, fonologiche e metamusicali). Sono state somministrate le seguenti prove: test delle operazioni logiche (Vianello e Marin, 1997; per valutare le abilità logico-matematiche), prova di scrittura inventata (Pinto et al., 2009; per la consapevolezza fonologica) e una prova di rappresentazione grafica costruita ad hoc (per la consapevolezza metamusicale). Tra pre e post test, il gruppo sperimentale è stato sottoposto al training musicale che consisteva in lezioni individuali o di coppia per una durata di 5 mesi, mentre il gruppo di controllo svolgeva attività motorie extrascolastiche. Risultati: Le statistiche inferenziali (test dei ranghi di Wilcoxon) condotte sia per un confronto post test tra i gruppi che per un confronto pre e post test nei gruppi, hanno mostrato che il training musicale, a cui è stato sottoposto il gruppo sperimentale, ha influenzato significativamente lo sviluppo della capacità fonologica; al contrario, esso non sembra avere alcun effetto sullo sviluppo delle abilità logiche di seriazione, numerazione e classificazione. Infine, i risultati evidenziano effetti positivi del training sulla consapevolezza meta-musicale. Conclusioni: Sembrerebbe dunque che l’attività di potenziamento musicale aiuterebbe a strutturare il pensiero dei bambini prescolari nell’apprendimento delle abilità fonologiche, aumenterebbe le conoscenze meta-musicali, ma non sembrerebbe influire sullo sviluppo delle abilità logiche. Ulteriori approfondimenti potrebbero includere l’incremento del campione e la valutazione di altre variabili che possano influenzare i risultati. Auspichiamo che questo lavoro possa essere un punto di partenza per studi successivi vista l’importanza che l’attività musicale formalizzata ha mostrato di avere nei domini non musicali dello sviluppo.

Effetti di un training musicale sullo sviluppo delle abilità logiche, fonologiche e della consapevolezza meta-musicale in età prescolare / Incognito, O., Stefanelli, F., Pinto, G.. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 0-0. (Intervento presentato al convegno XXXI CONGRESSO NAZIONALE AIP della SEZIONE di PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL’EDUCAZIONE.).

Effetti di un training musicale sullo sviluppo delle abilità logiche, fonologiche e della consapevolezza meta-musicale in età prescolare.

INCOGNITO, ORIANA;STEFANELLI, FEDERICA;giuliana pinto
2018

Abstract

Introduzione: L’interesse principale di questo studio è di indagare gli effetti di uno specifico training musicale su alcune componenti cognitive in bambini prescolari: capacità fonologiche, logiche (seriazione, numerazione e classificazione) e consapevolezza meta-musicale (capacità di riflettere e pensare all’attività musicale). Esistono in letteratura diversi studi che hanno indagato le relazioni tra l’attività musicale formalizzata e lo sviluppo cognitivo del bambino in domini non musicali (Degè et al., 2015; Gordon et al., 2015), ma pochi hanno verificato il reale rapporto di causa-effetto tra l’educazione musicale precoce e le abilità sopracitate (Anvari et al., 2002; Chordes et al., 2016). Metodo: 20 bambini (m=12; f=8) hanno partecipato alla ricerca [M (età)= 4.9], suddivisi in 2 gruppi numericamente uguali, appaiati per età (± 2 mesi) e per genere: uno sperimentale, al quale è stato somministrato il training; uno di controllo, che non ha ricevuto alcun potenziamento specifico. Per consentire l’attribuzione di eventuali differenze nelle prestazioni post test all’attività di potenziamento e non ad altre variabili intervenienti, è stato preliminarmente appurato che i due gruppi presentassero lo stesso livello di abilità iniziali (logiche, fonologiche e metamusicali). Sono state somministrate le seguenti prove: test delle operazioni logiche (Vianello e Marin, 1997; per valutare le abilità logico-matematiche), prova di scrittura inventata (Pinto et al., 2009; per la consapevolezza fonologica) e una prova di rappresentazione grafica costruita ad hoc (per la consapevolezza metamusicale). Tra pre e post test, il gruppo sperimentale è stato sottoposto al training musicale che consisteva in lezioni individuali o di coppia per una durata di 5 mesi, mentre il gruppo di controllo svolgeva attività motorie extrascolastiche. Risultati: Le statistiche inferenziali (test dei ranghi di Wilcoxon) condotte sia per un confronto post test tra i gruppi che per un confronto pre e post test nei gruppi, hanno mostrato che il training musicale, a cui è stato sottoposto il gruppo sperimentale, ha influenzato significativamente lo sviluppo della capacità fonologica; al contrario, esso non sembra avere alcun effetto sullo sviluppo delle abilità logiche di seriazione, numerazione e classificazione. Infine, i risultati evidenziano effetti positivi del training sulla consapevolezza meta-musicale. Conclusioni: Sembrerebbe dunque che l’attività di potenziamento musicale aiuterebbe a strutturare il pensiero dei bambini prescolari nell’apprendimento delle abilità fonologiche, aumenterebbe le conoscenze meta-musicali, ma non sembrerebbe influire sullo sviluppo delle abilità logiche. Ulteriori approfondimenti potrebbero includere l’incremento del campione e la valutazione di altre variabili che possano influenzare i risultati. Auspichiamo che questo lavoro possa essere un punto di partenza per studi successivi vista l’importanza che l’attività musicale formalizzata ha mostrato di avere nei domini non musicali dello sviluppo.
2018
XXXI CONGRESSO NAZIONALE AIP della SEZIONE di PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL’EDUCAZIONE.
XXXI CONGRESSO NAZIONALE AIP della SEZIONE di PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL’EDUCAZIONE.
Incognito, O., Stefanelli, F., Pinto, G.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1140835
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact