Con l’avvento di internet nuovi modelli di business sono emersi spesso basati su interazioni complesse e diverse modalità di generazione di valore. Nel contesto del settore musicale la tecnologia streaming ha consentito la nascita di un modello di business che si è velocemente affermato ovvero il modello Freemium adottato dall’impresa leader del settore Spotify. Il principio alla base del Freemium revenue model è il passaggio spontaneo dell’utente da una versione free ad una premium a pagamento per il “consumo” del servizio. Indagare i fattori che influenzano l’intention to pay del consumatore-utente diventa pertanto di estrema importanza per il management per orientare le proprie decisioni e rafforzare la presenza sul mercato. La ricerca, in seguito all’analisi delle teorie di riferimento ha prodotto uno schema concettuale e verificato una serie di ipotesi attraverso la metodologia del sistema di equazioni strutturali (SEM) su un campione di 856 utenti ai quali è stato somministrato un questionario. I risultati emersi hanno fornito indicazioni utili in merito ad un diverso ruolo della pubblicità quale driver dell’intention to use e all’irrilevanza dell’ubiquità come variabile del modello. Viene confermata l’importanza del rapporto prezzo/qualità, dell’abitudine all’uso ed il ruolo del contesto sociale. Importanti implicazioni manageriali concludono il lavoro.
Il modello di business “Freemium” nel settore musicale ed i fattori incentivanti del passaggio da utente free a premium: Evidenze empiriche dal caso Spotify / Monica Faraoni, Claudio Becagli, Lamberto Zollo. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 526-539. (Intervento presentato al convegno XXXIX Convegno Nazionale AIDEA - Identità, innovazione e impatto dell'aziendalismo italiano - Dentro l'economia digitale tenutosi a Torino nel 12 e 13 settembre 2019).
Il modello di business “Freemium” nel settore musicale ed i fattori incentivanti del passaggio da utente free a premium: Evidenze empiriche dal caso Spotify
Monica Faraoni;Claudio Becagli;Lamberto Zollo
2019
Abstract
Con l’avvento di internet nuovi modelli di business sono emersi spesso basati su interazioni complesse e diverse modalità di generazione di valore. Nel contesto del settore musicale la tecnologia streaming ha consentito la nascita di un modello di business che si è velocemente affermato ovvero il modello Freemium adottato dall’impresa leader del settore Spotify. Il principio alla base del Freemium revenue model è il passaggio spontaneo dell’utente da una versione free ad una premium a pagamento per il “consumo” del servizio. Indagare i fattori che influenzano l’intention to pay del consumatore-utente diventa pertanto di estrema importanza per il management per orientare le proprie decisioni e rafforzare la presenza sul mercato. La ricerca, in seguito all’analisi delle teorie di riferimento ha prodotto uno schema concettuale e verificato una serie di ipotesi attraverso la metodologia del sistema di equazioni strutturali (SEM) su un campione di 856 utenti ai quali è stato somministrato un questionario. I risultati emersi hanno fornito indicazioni utili in merito ad un diverso ruolo della pubblicità quale driver dell’intention to use e all’irrilevanza dell’ubiquità come variabile del modello. Viene confermata l’importanza del rapporto prezzo/qualità, dell’abitudine all’uso ed il ruolo del contesto sociale. Importanti implicazioni manageriali concludono il lavoro.File | Dimensione | Formato | |
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