Nell’articolo vengono presi in esame i libri illustrati realizzati dagli autori legati il Gruppo 93 – come Mariano Bàino, Tommaso Ottonieri, Gabriele Frasca, i membri del collettivo Altri luoghi – in collaborazione con artisti e pittori di varie tendenze – Errico Ruotolo, Cosimo Budetta, Vittorio Avella e molti altri –, piccoli libretti stampati da laboratori tipografici specializzati e in copie numerate in cui viene rivalorizzato l’aspetto artigianale della realizzazione del libro. L’analisi è incentrata sul rapporto dialogico tra immagine e parola stabilito in questi volumi, che suggerisce una modalità di fruizione alternativa e in netto contrasto rispetto ai modi imposti dal sistema mediatico e spettacolarizzato, una forma “lenta” di lettura in opposizione alla “velocità accelerata” del consumo culturale. Considerati “eredi” delle avanguardie degli anni Sessanta e Settanta, gli autori del Gruppo 93 operano con il medesimo intento critico nei confronti del sistema mediatico, tuttavia, a differenza dell’“intermedialità forte” da quelle proposta, fondata su un rapporto di contiguità e confusione tra arti e codici, questi libretti illustrati si fanno esempio di una pratica diffusa all’interno del Gruppo che viene qui definita di “intermedialità debole”, che mira invece, nell’interrelazione tra le arti, a una rivalorizzazione degli specifici. Tale strategia si sviluppa in reazione a un’epoca in cui l’intermedialità e la contaminazione tra codici, divenute la norma nelle pratiche artistiche, minacciano di appiattire e livellare i linguaggi in unica dimensione culturale, disperdendone caratteristiche e retoriche specifiche. The article examines the illustrated books made by the authors of Gruppo 93, such as Mariano Bàino, Tommaso Ottonieri, Gabriele Frasca, the members of Altri luoghi, in collaboration with artists of various trends - Errico Ruotolo, Cosimo Budetta , Vittorio Avella and many others; these are small booklets printed by specialized typographies in numbered copies, in which the artisan aspect of the book is revalued. The analysis focuses on the dialogic relationship between image and word, which suggests an alternative fruition in contrast to the way imposed by the media system; it is a "slow" form of reading opposed to the "accelerated” form of the cultural consumption. The Gruppo 93 is considered "heir" of the avant-gardes of the 1960s and 1970s, and has the same critical intent towards the media system; however, unlike the "strong” interrelation between the arts proposed by avant-garde, based on contiguity and confusion between semiotic codes, these illustrated booklets are an example of a widespread practice within the Gruppo based on a "weak" interrelation between arts, which instead aims at a revaluation of the specific features of each art. In this sense is underlined thata this strategy develops in reaction to a time in which the contamination between codes have become the norm in artistic practices, and it flattens and levels languages in a single cultural dimension, dispersing their specific characteristics and rhetorics.

Relazione tra testo e immagine nel tempo dell’intermedialità: il Gruppo 93 / giovanna lo monaco. - STAMPA. - (2018), pp. 299-314.

Relazione tra testo e immagine nel tempo dell’intermedialità: il Gruppo 93

giovanna lo monaco
2018

Abstract

Nell’articolo vengono presi in esame i libri illustrati realizzati dagli autori legati il Gruppo 93 – come Mariano Bàino, Tommaso Ottonieri, Gabriele Frasca, i membri del collettivo Altri luoghi – in collaborazione con artisti e pittori di varie tendenze – Errico Ruotolo, Cosimo Budetta, Vittorio Avella e molti altri –, piccoli libretti stampati da laboratori tipografici specializzati e in copie numerate in cui viene rivalorizzato l’aspetto artigianale della realizzazione del libro. L’analisi è incentrata sul rapporto dialogico tra immagine e parola stabilito in questi volumi, che suggerisce una modalità di fruizione alternativa e in netto contrasto rispetto ai modi imposti dal sistema mediatico e spettacolarizzato, una forma “lenta” di lettura in opposizione alla “velocità accelerata” del consumo culturale. Considerati “eredi” delle avanguardie degli anni Sessanta e Settanta, gli autori del Gruppo 93 operano con il medesimo intento critico nei confronti del sistema mediatico, tuttavia, a differenza dell’“intermedialità forte” da quelle proposta, fondata su un rapporto di contiguità e confusione tra arti e codici, questi libretti illustrati si fanno esempio di una pratica diffusa all’interno del Gruppo che viene qui definita di “intermedialità debole”, che mira invece, nell’interrelazione tra le arti, a una rivalorizzazione degli specifici. Tale strategia si sviluppa in reazione a un’epoca in cui l’intermedialità e la contaminazione tra codici, divenute la norma nelle pratiche artistiche, minacciano di appiattire e livellare i linguaggi in unica dimensione culturale, disperdendone caratteristiche e retoriche specifiche. The article examines the illustrated books made by the authors of Gruppo 93, such as Mariano Bàino, Tommaso Ottonieri, Gabriele Frasca, the members of Altri luoghi, in collaboration with artists of various trends - Errico Ruotolo, Cosimo Budetta , Vittorio Avella and many others; these are small booklets printed by specialized typographies in numbered copies, in which the artisan aspect of the book is revalued. The analysis focuses on the dialogic relationship between image and word, which suggests an alternative fruition in contrast to the way imposed by the media system; it is a "slow" form of reading opposed to the "accelerated” form of the cultural consumption. The Gruppo 93 is considered "heir" of the avant-gardes of the 1960s and 1970s, and has the same critical intent towards the media system; however, unlike the "strong” interrelation between the arts proposed by avant-garde, based on contiguity and confusion between semiotic codes, these illustrated booklets are an example of a widespread practice within the Gruppo based on a "weak" interrelation between arts, which instead aims at a revaluation of the specific features of each art. In this sense is underlined thata this strategy develops in reaction to a time in which the contamination between codes have become the norm in artistic practices, and it flattens and levels languages in a single cultural dimension, dispersing their specific characteristics and rhetorics.
2018
978-884675182-9
Verba picta. Interrelazione tra testo e immagine nel patrimonio artistico e letterario della seconda metà del Novecento
299
314
Goal 4: Quality education
giovanna lo monaco
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