Con il comunicato stampa dell’11 gennaio 2020, dal significativo titolo “La Corte si apre all’ascolto della società civile”, la Corte costituzionale ha annunciato alcuni importanti cambiamenti nelle disposizioni che regolano il proprio processo: si tratta di innovazioni di notevole rilievo, suscettibili di riflettersi non solo sul rapporto della Corte con i cittadini ma, più in generale, sull’attitudine di questi nei confronti dei poteri pubblici . Significativo è anche il fatto che il comunicato, illustrando sinteticamente le novità, riveli che con queste la Consulta si pone “in linea con la prassi di molte Corti supreme e costituzionali di altri paesi” da un lato confermando che i giudici italiani partecipano intensamente di un dialogo costituzionale globale ormai ben noto e dall’altro che tale dialogo ha favorito l’adozione nel nostro ordinamento dell’amicus curiae, un istituto che affonda le sue radici e ha trovato la sua fortuna negli ordinamenti di common law.
Quando gli "amici" entrano a corte / Vittoria Barsotti, Alessandro Simoni, Alessandra De Luca, Sara Benvenuti, Lucrezia Palandri, Caterina Silvestri. - STAMPA. - (2020), pp. 3-19.
Quando gli "amici" entrano a corte
Vittoria Barsotti
Membro del Collaboration Group
;Alessandro SimoniMembro del Collaboration Group
;Alessandra De LucaMembro del Collaboration Group
;Sara BenvenutiMembro del Collaboration Group
;Lucrezia PalandriMembro del Collaboration Group
;Caterina SilvestriMembro del Collaboration Group
2020
Abstract
Con il comunicato stampa dell’11 gennaio 2020, dal significativo titolo “La Corte si apre all’ascolto della società civile”, la Corte costituzionale ha annunciato alcuni importanti cambiamenti nelle disposizioni che regolano il proprio processo: si tratta di innovazioni di notevole rilievo, suscettibili di riflettersi non solo sul rapporto della Corte con i cittadini ma, più in generale, sull’attitudine di questi nei confronti dei poteri pubblici . Significativo è anche il fatto che il comunicato, illustrando sinteticamente le novità, riveli che con queste la Consulta si pone “in linea con la prassi di molte Corti supreme e costituzionali di altri paesi” da un lato confermando che i giudici italiani partecipano intensamente di un dialogo costituzionale globale ormai ben noto e dall’altro che tale dialogo ha favorito l’adozione nel nostro ordinamento dell’amicus curiae, un istituto che affonda le sue radici e ha trovato la sua fortuna negli ordinamenti di common law.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.