Il contributo riflette sulle pratiche di accoglienza a scuola che richiedono di dotarsi di criteri e strumenti conoscitivi e operativi atti, da una parte, ad accompagnare il pluralismo linguistico e, dall’altra, a rivedere complessivamente l’organizzazione scolastica, sia nei suoi aspetti istituzionali che in quelli relazionali. Un clima accogliente in senso interculturale è quello creato dalla presenza di pratiche che favoriscono apertura, comprensione e rispetto, dove l’incontro con l’altro non mira a giudicare e neppure a descrivere le diversità culturali ma a sviluppare la solidarietà e a formulare significati nuovi, condivisi da tutti nell’ambiente scolastico. Le pratiche di accoglienza a scuola vanno diversificate a seconda delle storie personali, delle conoscenze della sua pregressa formazione scolastica, dei programmi migratori della sua famiglia, del bisogno soggettivo di dimenticare o di ricordare il proprio passato. Essere accoglienti significa anche sapere accettare il silenzio dell’interlocutore e rispettare il vissuto e le reazioni emotive che egli prova, senza pretendere che si adegui subito alle norme comuni. La scuola italiana ha imparato a riformulare la propria offerta formativa per far fronte ad una società multiculturale e plurilingue, proponendo sia la possibilità di apprendere lingue straniere per quanti parlano italiano, sia la possibilità di apprendere l’italiano come lingua seconda per rispondere alla necessità di promuovere, in gruppi sempre più ampi di parlanti, una sempre migliore competenza in una lingua straniera, non solo mettendo a disposizione degli apprendenti le abilità richieste per comunicare in quella lingua ma anche adeguando gli strumenti della pratica didattica ai bisogni degli apprendenti. La complessità del compito degli insegnanti deriva dall’interazione di una serie di variabili legate al processo di apprendimento. his contribution reflects on the practices of reception at school, which require the adoption of criteria and cognitive and operational tools that, on the one hand, accompany linguistic pluralism and, on the other, revise the school organization as a whole, both in its institutional and relational aspects. A welcoming climate in the intercultural sense is one created by the presence of practices that favor openness, understanding and respect, where the encounter with the other is not aimed at judging or even describing cultural differences but at developing solidarity and formulating new meanings, shared by everyone in the school environment. Welcoming practices at school must be diversified according to personal histories, knowledge of one's previous schooling, the migratory programs of one's family, the subjective need to forget or remember one's past. Being welcoming also means knowing how to accept the silence of the interlocutor and respecting the experience and emotional reactions he or she feels, without expecting him or her to immediately adapt to common norms. The Italian school has learned to reformulate its educational offerings in order to cope with a multicultural and multilingual society, proposing both the possibility of learning foreign languages for those who speak Italian, and the possibility of learning Italian as a second language in order to respond to the need to promote, in ever larger groups of speakers, ever greater competence in a foreign language, not only by providing learners with the skills required to communicate in that language but also by adapting the tools of teaching practice to the needs of the learners. The complexity of the teachers' task derives from the interaction of a number of variables related to the learning process.

Metodologie e strumenti per la classe multiculturale / Raffaella Biagioli; Francesco Fabbro. - STAMPA. - (2021), pp. 65-79.

Metodologie e strumenti per la classe multiculturale

Raffaella Biagioli;Francesco Fabbro
2021

Abstract

Il contributo riflette sulle pratiche di accoglienza a scuola che richiedono di dotarsi di criteri e strumenti conoscitivi e operativi atti, da una parte, ad accompagnare il pluralismo linguistico e, dall’altra, a rivedere complessivamente l’organizzazione scolastica, sia nei suoi aspetti istituzionali che in quelli relazionali. Un clima accogliente in senso interculturale è quello creato dalla presenza di pratiche che favoriscono apertura, comprensione e rispetto, dove l’incontro con l’altro non mira a giudicare e neppure a descrivere le diversità culturali ma a sviluppare la solidarietà e a formulare significati nuovi, condivisi da tutti nell’ambiente scolastico. Le pratiche di accoglienza a scuola vanno diversificate a seconda delle storie personali, delle conoscenze della sua pregressa formazione scolastica, dei programmi migratori della sua famiglia, del bisogno soggettivo di dimenticare o di ricordare il proprio passato. Essere accoglienti significa anche sapere accettare il silenzio dell’interlocutore e rispettare il vissuto e le reazioni emotive che egli prova, senza pretendere che si adegui subito alle norme comuni. La scuola italiana ha imparato a riformulare la propria offerta formativa per far fronte ad una società multiculturale e plurilingue, proponendo sia la possibilità di apprendere lingue straniere per quanti parlano italiano, sia la possibilità di apprendere l’italiano come lingua seconda per rispondere alla necessità di promuovere, in gruppi sempre più ampi di parlanti, una sempre migliore competenza in una lingua straniera, non solo mettendo a disposizione degli apprendenti le abilità richieste per comunicare in quella lingua ma anche adeguando gli strumenti della pratica didattica ai bisogni degli apprendenti. La complessità del compito degli insegnanti deriva dall’interazione di una serie di variabili legate al processo di apprendimento. his contribution reflects on the practices of reception at school, which require the adoption of criteria and cognitive and operational tools that, on the one hand, accompany linguistic pluralism and, on the other, revise the school organization as a whole, both in its institutional and relational aspects. A welcoming climate in the intercultural sense is one created by the presence of practices that favor openness, understanding and respect, where the encounter with the other is not aimed at judging or even describing cultural differences but at developing solidarity and formulating new meanings, shared by everyone in the school environment. Welcoming practices at school must be diversified according to personal histories, knowledge of one's previous schooling, the migratory programs of one's family, the subjective need to forget or remember one's past. Being welcoming also means knowing how to accept the silence of the interlocutor and respecting the experience and emotional reactions he or she feels, without expecting him or her to immediately adapt to common norms. The Italian school has learned to reformulate its educational offerings in order to cope with a multicultural and multilingual society, proposing both the possibility of learning foreign languages for those who speak Italian, and the possibility of learning Italian as a second language in order to respond to the need to promote, in ever larger groups of speakers, ever greater competence in a foreign language, not only by providing learners with the skills required to communicate in that language but also by adapting the tools of teaching practice to the needs of the learners. The complexity of the teachers' task derives from the interaction of a number of variables related to the learning process.
2021
978-884676178-1
Bene-stare nella scuola e nella società cosmopolita
65
79
Goal 3: Good health and well-being for people
Goal 4: Quality education
Raffaella Biagioli; Francesco Fabbro
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1249611
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact