Esistono forti legami fra scienze archeologiche e scienze filologiche, ed è chiara l’importanza che l’aspetto interdisciplinare assume in indagini lessicografiche: nei nostri studi hanno parte fondamentale non solo i dati papirologici strettamente documentari, ma anche i riscontri offerti dall’analisi dei testi letterari e dei reperti – siano essi archeologici o iconografici, si tratta di reperti provenienti principalmente dall’Egitto, ma naturalmente anche da tutto il mondo greco romanizzato. Certamente per indagare sui legami fra lingua più elevata e letteraria, e lingua ‘quotidiana’, Menandro ci pare autore ben adeguato, non solo per l’attenzione che egli rivolge all’uomo e alla vita di tutti i giorni, ma anche perché è cronologicamente molto vicino al periodo cui appartiene una parte dei papiri che noi leggiamo. Come exemplum, si è pensato di rivolgere l’attenzione in particolare alle cosiddette scene di agnizione, cioè a quelle scene che, attraverso l’indicazione di oggetti particolari, permettono il riconoscimento del bambino esposto dai genitori, in un passato più o meno lontano, e infine ritrovato. Scene di questo tipo sono presenti non solo nella Commedia, ma anche in opere della letteratura greca e latina di altro genere, e spesso trovano il loro compimento attraverso oggetti definiti gnorismata. Per quel che riguarda, in particolare, Menandro, o meglio, quello che di lui ci è noto, esse ricorrono nell’Arbitrato (Epitrepontes), nella Tosata (Perikeiromene), e nel Sicionio, oltre che in P.Ant. I 15, frammento papiraceo di commedia attribuibile forse a Menandro (PCG fr. 1084).
Gnorismata in Menandro e la cultura materiale nei papiri / Marco Stroppa. - STAMPA. - (2014), pp. 131-143.
Gnorismata in Menandro e la cultura materiale nei papiri
Marco Stroppa
2014
Abstract
Esistono forti legami fra scienze archeologiche e scienze filologiche, ed è chiara l’importanza che l’aspetto interdisciplinare assume in indagini lessicografiche: nei nostri studi hanno parte fondamentale non solo i dati papirologici strettamente documentari, ma anche i riscontri offerti dall’analisi dei testi letterari e dei reperti – siano essi archeologici o iconografici, si tratta di reperti provenienti principalmente dall’Egitto, ma naturalmente anche da tutto il mondo greco romanizzato. Certamente per indagare sui legami fra lingua più elevata e letteraria, e lingua ‘quotidiana’, Menandro ci pare autore ben adeguato, non solo per l’attenzione che egli rivolge all’uomo e alla vita di tutti i giorni, ma anche perché è cronologicamente molto vicino al periodo cui appartiene una parte dei papiri che noi leggiamo. Come exemplum, si è pensato di rivolgere l’attenzione in particolare alle cosiddette scene di agnizione, cioè a quelle scene che, attraverso l’indicazione di oggetti particolari, permettono il riconoscimento del bambino esposto dai genitori, in un passato più o meno lontano, e infine ritrovato. Scene di questo tipo sono presenti non solo nella Commedia, ma anche in opere della letteratura greca e latina di altro genere, e spesso trovano il loro compimento attraverso oggetti definiti gnorismata. Per quel che riguarda, in particolare, Menandro, o meglio, quello che di lui ci è noto, esse ricorrono nell’Arbitrato (Epitrepontes), nella Tosata (Perikeiromene), e nel Sicionio, oltre che in P.Ant. I 15, frammento papiraceo di commedia attribuibile forse a Menandro (PCG fr. 1084).I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.