Il saggio prende in esame la prima edizione illustrata delle opere di Shakespeare, curata da Nicholas Rowe e pubblicata a Londra nel 1709 da Jacob Tonson. Le illustrazioni dei testi drammatici, tra le tipologie documentali più controverse dell'iconografia teatrale, sono dotate di un quoziente di teatralità che non deriva solo dalla loro primaria funzione, quella di trasporre visivamente i testi, ma anche da referenti figurativi e spettacolari che questo studio – con riferimento alle immagini dell'edizione Tonson – identifica e analizza. L'impianto compositivo fortemente teatralizzato di molte delle incisioni in questione non è di per sé sufficiente a istituire un rapporto diretto con pratiche sceniche effettive; in alcune di esse, tuttavia, la scelta del soggetto raffigurato, dei costumi, delle pose, delle ambientazioni suggeriscono una relazione con la prassi teatrale corrente che, attraverso lo studio di altre fonti, trova interessanti conferme e apre la strada a ulteriori percorsi di indagine. Alcune immagini, ad esempio, raffigurando scene presenti negli adattamenti in uso nei teatri londinesi del tempo ma non nei testi che illustrano, assumono il valore di documentazione visiva di spettacoli, di prassi sceniche e, forse, di stili recitativi ben determinati. Altre questioni discusse nel saggio sono il ruolo fondativo delle immagini dell'edizione Tonson nella formazione dell'iconografia shakespeariana e i possibili riflessi delle tradizioni figurative (o di immagini individuate) sulle pratiche sceniche.
Immagini del personaggio nelle prime edizioni shakespeariane / M.BARBIERI. - STAMPA. - (2005), pp. 137-171.
Immagini del personaggio nelle prime edizioni shakespeariane
BARBIERI, MARIA CHIARA
2005
Abstract
Il saggio prende in esame la prima edizione illustrata delle opere di Shakespeare, curata da Nicholas Rowe e pubblicata a Londra nel 1709 da Jacob Tonson. Le illustrazioni dei testi drammatici, tra le tipologie documentali più controverse dell'iconografia teatrale, sono dotate di un quoziente di teatralità che non deriva solo dalla loro primaria funzione, quella di trasporre visivamente i testi, ma anche da referenti figurativi e spettacolari che questo studio – con riferimento alle immagini dell'edizione Tonson – identifica e analizza. L'impianto compositivo fortemente teatralizzato di molte delle incisioni in questione non è di per sé sufficiente a istituire un rapporto diretto con pratiche sceniche effettive; in alcune di esse, tuttavia, la scelta del soggetto raffigurato, dei costumi, delle pose, delle ambientazioni suggeriscono una relazione con la prassi teatrale corrente che, attraverso lo studio di altre fonti, trova interessanti conferme e apre la strada a ulteriori percorsi di indagine. Alcune immagini, ad esempio, raffigurando scene presenti negli adattamenti in uso nei teatri londinesi del tempo ma non nei testi che illustrano, assumono il valore di documentazione visiva di spettacoli, di prassi sceniche e, forse, di stili recitativi ben determinati. Altre questioni discusse nel saggio sono il ruolo fondativo delle immagini dell'edizione Tonson nella formazione dell'iconografia shakespeariana e i possibili riflessi delle tradizioni figurative (o di immagini individuate) sulle pratiche sceniche.File | Dimensione | Formato | |
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