Negli anni cinquanta il Country Club all’Avana era un ambiente così esclusivo che nemmeno al presidente Batista, mulatto, era consentito entrare. Subito dopo il trionfo della rivoluzione, Fidel e il Che, giocando a golf nei meravigliosi spazi del club, decisero di farne la sede delle Scuole Nazionali d’Arte, convinti che la cultura fosse un fattore determinante per promuovere la libertà dei popoli dell’America Latina. Chiamarono un giovane architetto cubano, Riccardo Porro, che, insieme a due colleghi italiani, Roberto Gottardi e Vittorio Garatti, dette vita ad uno dei progetti più affascinanti che siano mai stati realizzati. "Todo es posible". Questo diventa il tema ricorrente nelle testimonianze dei progettisti delle Scuole Nazionali d’Arte: la tensione e la vicinanza, a dispetto anche delle intenzioni degli autori, tra il progetto e il concetto di utopia. Le scuole di Garatti, Gottardi e Porro riassumono le parole chiave degli anni sessanta: utopia, fantasia, progetto, rivoluzione. La ricostruzione di questa storia e dei suoi protagonisti è un tentativo di far conoscere un capolavoro contemporaneo, patrimonio dell’umanità.
Fare architettura / Paradiso M.. - STAMPA. - (2011), pp. 156-162.
Fare architettura
PARADISO, MICHELE
2011
Abstract
Negli anni cinquanta il Country Club all’Avana era un ambiente così esclusivo che nemmeno al presidente Batista, mulatto, era consentito entrare. Subito dopo il trionfo della rivoluzione, Fidel e il Che, giocando a golf nei meravigliosi spazi del club, decisero di farne la sede delle Scuole Nazionali d’Arte, convinti che la cultura fosse un fattore determinante per promuovere la libertà dei popoli dell’America Latina. Chiamarono un giovane architetto cubano, Riccardo Porro, che, insieme a due colleghi italiani, Roberto Gottardi e Vittorio Garatti, dette vita ad uno dei progetti più affascinanti che siano mai stati realizzati. "Todo es posible". Questo diventa il tema ricorrente nelle testimonianze dei progettisti delle Scuole Nazionali d’Arte: la tensione e la vicinanza, a dispetto anche delle intenzioni degli autori, tra il progetto e il concetto di utopia. Le scuole di Garatti, Gottardi e Porro riassumono le parole chiave degli anni sessanta: utopia, fantasia, progetto, rivoluzione. La ricostruzione di questa storia e dei suoi protagonisti è un tentativo di far conoscere un capolavoro contemporaneo, patrimonio dell’umanità.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.